Crostini con asparagi, salmone e uova sode. Mangia prega ama

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“Una volta, a metà ottobre, ho vissuto momenti che non mancherò mai di annoverare tra i più belli della mia vita…Avevo scoperto un mercato poco lontano da casa. Mi sono avvicinata ad un banco dove una donna e suo figlio vendevano un vasto assortimento di frutta e ortaggi…Ho scelto un fascio di asparagi lucidi e sottili…Sono tornata a casa e per pranzo ho preparato due uova alla coque. Le ho messe su un piatto insieme a sette asparagi (così teneri che non c’era bisogno di lessarli). Ho aggiunto, qualche oliva, quattro rotolini di formaggio di capra che avevo comprato il giorno prima dalla formaggeria, e due fette di salmone lucido e rosato…Ho aspettato a lungo prima di intaccare quel pranzo, perché era la prova di come dal niente si può fare un capolavoro. Infine, dopo averne assorbita con gli occhi tutta la bellezza, mi sono seduta al centro di una chiazza di sole sul mio bel pavimento di legno e ho mangiato tutto con le mani, leggendo su un giornale un articolo in italiano. La felicità penetrava ogni molecola del mio corpo.”

Elisabeth Gilbert – Mangia, prega, ama

Come avrete capito, oggi a casa Chiaramella prepariamo una ricetta ispirata al libro di Elisabeth Gilbert, Mangia prega ama. E quindi prepariamo i crostini con asparagi, salmone e uova sode.

Circa tre anni fa mi sono trovata ad affrontare uno dei periodi più pesanti di tutta la mia vita. A descriverlo oggi, con la lucidità della sopravvissuta, mi verrebbe da dire che ho dovuto affrontare un vero e proprio uragano.  Un uragano che, lì per lì, ha lasciato alle sue spalle soltanto un cumolo di macerie. E tra le macerie c’ero anch’io, a vagare confusa, per capire se qualcosa si era salvato, poteva essere recuperato o se, davvero, bisognava azzerare tutto e ricominciare daccapo.

In verità non sapevo più che direzione stesse prendendo la mia vita. Una cosa, però, mi è stata certa fin da subito. Nulla sarebbe più stato uguale a prima. Sapevo di dover ricominciare in maniera del tutto nuova e diversa, ma non sapevo proprio da dove.

In quei primi mesi di smarrimento, stavo molto da sola, leggevo e scrivevo molto. Qualsiasi stimolo esterno era troppo pesante. Ero come una convalescente che ha bisogno di un lungo periodo di riposo. In quel periodo mi sono trovata, non so neanche come, a rileggere il libro di Elisabeth Gilbert “Mangia, prega, ama”. In realtà avevo già visto il film e letto il libro, ma forse non ne avevo compreso appieno il senso. Ebbene: rileggerlo in quel momento della mia vita me lo ha fatto comprendere di più e mi ha molto aiutata. Alcuni si sono fermati ad una lettura superficiale e lo hanno criticato, ma secondo me è un libro che contiene molti spunti di riflessione.

Nella prima parte del libro la protagonista si concentra sui piccoli piaceri del cibo. La sua rinascita comincia da lì, dalle piccole cose, da quel momento in cui, leggendo i nomi dei piatti italiani, è riuscita di nuovo, per una attimo, a sorridere. Per me è andata più o meno nello stesso modo. Ho ricominciato dalle piccole cose e, forse per la prima volta nella mia vita, ne ho assaporato la bellezza. E piano piano ho cambiato tutto quello che doveva essere cambiato, o quasi. Ovvio: la vita è in continuo divenire e non si smette mai di migliorare, però qualcosa di grosso è stato fatto.

Ogni tanto  riprendo in mano il libro della Gilbert, ne rileggo le parti che a suo tempo avevo sottolineato, e mi ricordo – quando mi capita di dimenticarmene – che la strada giusta è quella che ho imparato a seguire tre anni fa…anche leggendo quel libro.

E allora ho pensato che sarebbe stato carino riprodurre, sia pure con alcune rivisitazioni, il piatto che la Gilbert ha assaporato a Roma, seduta su un pavimento di legno, dove piano piano, ha incominciato a ritrovarsi.

Ecco quindi la mia versione: croccanti fette di pane, avvolte da una morbida crema in cui si uniscono l’aspro della robiola di capra e il sapore selvatico degli asparagi, insaporite dal sentore vagamente dolce del salmone e vellutato delle uova. E allora grazie mille a Elisabeth Gilbert ed eccovi la ricetta dei crostini con asparagi, salmone e uova sode.

Crostini-con-asparagi-salmone-e-uova-sode

 

Crostini con asparagi,salmone e uova sode

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INGREDIENTI (per 4 persone):

  • 10-12 asparagi
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 160 g di robiola di capra
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di pepe
  • 2 uova 
  • 8 fette di pane semiintegrale (o quello che avete in casa)
  • 8 fettine di salmone affumicato
  • pepe q.b.
  • olio evo q.b.
  • limone q.b.

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COME SI FA:

  1. Preparate la crema di asparagi. Lavate bene gli asparagi. Eliminate le parti più dure e tagliate a pezzettini. Mettete a scaldare  2 cucchiai di olio in una padella. Quando sarà caldo aggiungete gli asparagi e fate rosolare per circa 10 minuti. Spegnete e lasciate raffreddare. Mettete la robiola in una ciotola e iniziate ad amalgamarla con una forchetta. Aggiungete un pizzico di sale e un pizzico di pepe. Frullate gli asparagi e aggiungeteli alla robiola. Amalgamate bene.
  2. Mettete le 2 uova in una pentola che avrete riempito di acqua. Cuocete per 10 minuti a partire dal momento in cui l’acqua bolle. Mettete subito le uova nell’acqua fredda. Fate raffreddare.
  3. Nel frattempo tagliate il pane e tostate le fette nel forno per qualche minuto.
  4. Quindi sbucciate le uova e tagliatele ognuna in quattro parti. Pulite il coltello ogni volta che procedete al taglio e agite delicatamente per evitare che il tuorlo si stacchi dall’albume e per avere 4 spicchi perfetti. 
  5. Spalmate ogni fetta di pane con la crema di asparagi. Aggiungete su ognuna una fettina di salmone e appoggiate delicatamente uno spicchio di uovo su ogni fetta. Aggiugete, infine, su ogni fetta un pizzico di pepe, un filo d’olio evo e qualche goccia di limone.

6 Comments

    1. Sono contenta di sentire che anche altre persone lo hanno trovato interessante. A volte mi sentivo l’unica e ci rimanevo male perché a me ha davvero aiutato moltissimo. Che belle queste coincidenze. Un abbraccio anche a te. A presto.

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  1. Io invece non l’ho letto e non ho neanche visto il film… Ne ho sentito parlare però e i pareri, come dici tu, sono stati discordanti. Resta il fatto però che ho un’autentica passione per i crostini, soprattutto quelli così ricchi e particolari. Ottimo suggerimento 🙂

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