Oggi a casa Chiaramella prepariamo la gelatina di melagrana (senza fruttapec).
Il vero fascino di conserve, sott’olii e confetture sta nel fatto di rivelarsi all’improvviso, quando meno te l’aspetti, quando pensavi di non avere più risorse. L’essenza delle conserve sta proprio in questo: nel fatto che le fai, ti dimentichi di loro, e all’improvviso, quando ne hai bisogno, tornano a risolverti il pasto.
Quando ero ragazzina e il pasto principale era il pranzo, talvolta la cena era un leggero spizzicare tra pane, sott’olii (di solito funghi, carciofini o pomodori secchi) e qualche altro avanzo come ad esempio un pezzetto di scamorza o un ultimo cucchiaio di ricotta. Cose così. Che poi alla fine si mangiava in abbondanza, come in un pasto normale. Ma l’idea della cena messa insieme con poco era davvero carina. Provavo un fugace brivido di gioia quando alla mia domanda “Mamma c’è qualco’altro?”, lei rispondeva “Ci sono i funghetti sott’olio”. Tanto più che talvolta quei funghi li avevo raccolti proprio io.
L’altra cosa fantastica è che, nel caso di confetture, marmellate e gelatine, i pasti che possono essere “risolti” sono addirittura due: colazione e cena. Come nel caso della gelatina di melagrana, che, come nei migliori film d’azione, ha una vera e propria doppia vita….brava ragazza di giorno, vamp trasgressiva di sera.
Anche quest’anno la nostra amica Laura ci ha regalato una bella busta piena di melegrane. L’anno scorso ho utilizzato le melagrane ricevute in dono per arricchire una vellutata di cavolfiore al curry. Quest’anno volevo qualcosa che condensasse in modo ancora più intenso il particolare sapore del succo di melagrana. Per questo ho anche evitato di usare la pectina industriale, più nota come fruttapec (che è il nome commerciale del prodotto concentrato di pectina che si trova appunto in commercio per preparare confetture e marmellate) e ho utilizzato le mele, che per loro natura contengono la pectina. Proprio per avere un sapore più genuino e valorizzare al meglio il regalo ricevuto. Inoltre sono stata affascinata proprio dal pensiero di poter utilizzare questa gelatina sia per la colazione che per la cena.
Nel primo caso per impreziosire delle fragranti fette biscottate e donare un tocco inaspettato alla nostra colazione. Nel secondo per dare vita a una cenetta informale e veloce, a base di crostini croccanti e una buona selezione di formaggi. Io ho scelto un caprino, un Comté semistagionato e un Grana Padano, ma ovviamente qualsiasi formaggio andrà benissimo. Senza contare che questa gelatina può essere una bella idea regalo per il Natale o per qualsiasi altra ricorrenza. E allora eccovi la ricetta della gelatina di melagrana (senza fruttapec).
Gelatina di melagrana (senza fruttapec)
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INGREDIENTI (per 2 vasetti piccoli o 1 da 300 ml):
- 5 melegrane grandi o sei piccole (bisogna ottenere 500 g di succo)
- 200 g di zucchero semolato
- il succo di un limone
- 2 mele non trattate
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COME SI FA:
- Tagliate le mele in otto parti senza eliminare la buccia e i semi. Mettetele in una pentola con acqua fredda. Cuocetele per 10 minuti o comunque per il tempo necessario ad averle morbide ma non disfatte.
- Nel frattempo prendete le melegrane, tagliatele a metà e ricavatene il succo con uno spremiagrumi. Se avete una centrifuga o un attrezzo più efficiente è meglio, ma anche con lo spremiagrumi si riesce.
- Spremete anche il limone per ricavarne il succo.
- Togliete le mele dall’acqua e frullatele. Mettete la polpa in un setaccio e, appena potrete maneggiare il composto senza scottarvi, spremete per ottenere il succo delle mele. Fatelo finche potete perché ogni goccia è importante. Il succo delle mele, insieme al succo di limone, faranno addensare la gelatina.
- In una pentola mettete quindi il succo di melegrane, il succo di limone, lo zucchero e il succo che avrete ricavato dalle mele. Fate cuocere a fuoco vivace per circa 45 minuti mescolando spesso.
- Spegnete il fuoco e mettete la gelatina nei vasetti. Non preoccupatevi se vi sembrerà liquida perché si addenserà nel momento in cui sarà fredda. Se da fredda dovesse sembrarvi ancora troppo liquida, rimettetela sul fuoco. Attenzione comunque a non far bruciare lo zucchero.
- Lasciate riposare i vasetti per una notte tenendoli aperti ma coperti da un panno-carta o da carta forno per far respirare il composto senza che prenda polvere o altro.
- Il giorno dopo chiudete bene i barattoli, metteteli in una pentola con acqua fredda. L’acqua deve coprire i vasetti. Mettete un panno nell’acqua per evitare che i vasetti si scontrino l’uno con l’altro. Fate bollire per circa 35 minuti. Poi fate raffreddare i vasetti all’interno dell’acqua. Tirateli fuori, asciugateli e teneteli in dispensa.