Risotto con crescenza e rosmarino. Tutto il buono di ogni posto

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Oggi a casa Chiaramella prepariamo il risotto con crescenza e rosmarino.

Era abbastanza ovvio che iniziassi così. Eccomi in Lombardia, la patria del risotto. Direi che proprio non potevo esimermi. Non che ne avessi voglia (di esimermi intendo), perchè io adoro il risotto. E questo per il semplice fatto che mamma era una tipa curiosa e, negli anni in cui ha vissuto in Lombardia, ha pensato bene di imparare anche le ricette locali. Quindi, in pratica, sono cresciuta a focaccia pugliese e risotto, a orecchiette e cassoeula. Quindi ben venga un risotto per inaugurare questa mia nuova fase e rendere omaggio alla mia nuova regione di adozione.

Proprio come ho fatto quando sono arrivata nella Marche, adesso sono qui, tutta pronta a scoprire le bellezze e soprattutto le bontà locali. Perché proprio non esiste che io mi metta  a rimpiangere le bontà della Puglia o delle Marche. Ormai sapete come la penso: ogni posto è pieno di bontà, bisogna solo scoprirle. E se scoprirò che la salsiccia è più buona nelle Marche, pazienza. Lì mangerò le salsicce e qui mi consolerò con un buon risotto. E se qui non c’è la mozzarella del mio lattaro di fiducia in Puglia, amen. Mi consolerò scoprendo i piaceri della polenta taragna e dei pizzoccheri. Insomma, qui c’è tutto un mondo da scoprire!

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In verità la ricetta del risotto con crescnza e rosmarino è adattisima al post di oggi anche perché la prima volta la ho mangiata in un posticino niente male della Brianza. Quella volta era con lo stracchino, io ci ho messo la crescenza. Ma vabbé. L’ispirazione mi è venuta lì. Che poi l’oste – praticamente un pazzo scatenato – credo sia di origini piacentine e quindi forse questo risotto è un pochettino spurio, diciamo così. Però mamma mia quanto era buono! E comunque io lo ho mangiato in Lombardia, quindi ci sta tutto.

Grossi consigli per questo piatto non ce ne sono. La procedura del risotto è quella classica. Forse ci sono due uniche accortezze. La prima è di tirare fuori da frigorifero la crescenza con un certo anticipo in quanto mescolarla da fredda al risotto ne farebbe abbassare la temperarura e il risotto è buono se è bello fumante. La seconda è tagliare il rosmarino a pezzetti poco prima di mescolarlo al risotto, in modo tale da non fargli perdere l’aroma. Tutto quì. Per il momento mi fermo qui. Passo e chiudo. Eccovi quindi la ricetta del risotto con crescenza e rosmarino.

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Risotto con crescenza e rosmarino

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INGREDIENTI (per 4 persone):

  • 30 g di burro
  • 1 scalogno
  • 300 g di riso Carnaroli
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • brodo vegetale
  •  200 g di crescenza
  • rosmarino
  • sale

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COME SI FA:

  1. Lavate il rosmarino e lasciatelo asciugare per bene. Tirate fuori la crescenza dal frigorifero.
  2. Sbucciate lo scalogno, tritatelo e fatelo rosolare in una casseruola con 30 g di burro.
  3. Unite il riso e tostatelo per 2 minuti. Sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco.
  4. Aggiungete un mestolo di brodo e proseguite la cottura bagnando il riso con un mestolo di brodo non appena il precedente è stato assorbito. Regolate di sale.
  5. Quando il riso sarà al dente, fuori dal fuoco, unite la crescenza, mescolate finché non si è sciolta e lasciate riposare coperto per 2 minuti. Nel frattempo tagliate il rosmarino a pezzettini e aggiungetelo al riso.
  6. Servite il risotto ben caldo ed eventualmente aggiungete dell’altro rosmarino su ogni porzione non appena avrete impiattato.

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