Tarallini pugliesi con esubero di pasta madre. Come stanno gli animaletti?

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Oggi a casa Chiaramella prepariamo i tarallini pugliesi con esubero di pasta madre. Ma cominciamo dal principio…

Come stanno gli animaletti?…Questa è la domanda che mi sento ripetere dal mio spacciatore di pasta madre ogni volta che c’incontriamo. Per la verità tra me e lui c’è stata una intermediaria cioè una mia cara amica. Di solito lei, se compra una cosa e sa che potrebbe piacermi,  la compra pure per me. Figuriamoci se non mi offriva un po’ di pasta madre.

Ma il vero spacciatore è lui, quello di cui sopra. Non posso rivelarvi la sua identità. Ma posso dirvi che, per quanto mi sembri un buon mangiatore, è una persona da cui non ci si aspetterebbe mai un interesse per la cucina in generale, meno che mai per la pasta madre. Eppure. Evidentemente le vie della pasta madre sono infinite. E ciò non solo da un punto di vista concettuale, ma anche logistico visto che, se non sbaglio, la mia pasta madre arriva da Milano.

La convivenza con “gli animaletti” non è stata sempre facile. Ci sono stati momenti tragici e dipartite inaspettate… qualche settimana fa (e se lo sapesse il mio spacciatore mi ripudierebbe dalla cerchia delle persone degne di una minima considerazione) la mia prima pasta madre – pasta madre 1 – mi ha lasciata ed è certamente colpa mia perché ultimamente l’ho parecchio trascurata. In verità la scena è stata anche un po’ ridicola. Era un sabato mattina. Già da un po’ vedevo che la mia pasta era agonizzante e aveva un sentore acido che non mi piaceva per niente. Allora ho provato a farle il bagnetto (procedura che serve per rimetterla in salute). Tragedia: è morta annegata sul fondo. Neanche il tempo di darle una degna sepoltura che già messaggiavo alla mia amica per chiederle se poteva darmene un po’ della sua. E quindi adesso ho adottato la sorellina – pasta madre 2 -, la vendetta.

In generale, però, devo dire che pasta madre 1 mi ha dato grandi soddisfazioni. Con lei ho preparato anche alcune delle ricette per il blog (come le pagnotte rustiche alle noci, il pane di Altamura e il pane al cacao e pere). E quindi ho deciso di riprovare l’esperienza con pasta madre 2. Del resto: quando una persona ha amato tanto un animale e l’animale muore, mica non prende più un altro animale? Ed allora eccomi qui.

 

Quest’oggi non vi propongo ricette per creare la pasta madre da zero. Ma vi suggerisco di farvela regalare e provare a giocarci un po’. Qualcuno subito obietterà: ma è difficile da gestire…bisogna rinfrescarla spesso…ecc. ecc. Al riguardo posso dirvi che io viaggio abbastanza e solitamente rinfresco la mia pasta madre una volta alla settimana, eccezionalmente anche ogni dieci giorni. E voi direte: infatti è morta!…vabbè ma ha avuto anche una vita lunga e piena di soddisfazioni! Ma soprattutto ha dato a me moltissime gioie! E allora perché privarsi!? Alla brutta fate come me e ve ne fate regalare dell’altra.

Comunque: il rinfresco settimanale non è per niente impegnativo. In fondo alla pagina vi spiego la procedura.

Per quanto riguarda invece la gestione dell’esubero di pasta madre, oggi vi propongo proprio una soluzione per questo piccolo inconveniente. Perché con la ricetta di oggi potrete utilizzare l’avanzo senza nemmeno doverlo rinfrescare. Mi spiego meglio. Avete una bella quantità di pasta madre avanzata in frigo perché l’ultima volta l’avete rinfrescata ma poi avete cambiato programmi e non l’avete più utilizzata? Con questa ricetta potrete prendere una parte della pasta madre che avete in frigo e utilizzarla subito per ottenere uno snack tradizionale ma di sicuro successo. Il tutto in un tempo estremamente inferiore rispetto a quello necessario utilizzando la ricetta tradizionale. Anche questa ricetta è stata scovata chissà dove dalla mia amica e non smetterò mai di ringraziarla perché questi tarallini sono davvero adorabili! Ecco quindi la ricetta dei tarallini pugliesi con esubero di pasta madre e mi raccomando: andate subito a giocare!

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Tarallini pugliesi con esubero di pasta madre

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INGREDIENTI (per circa 200 g di tarallini):

  • 100 g di pasta madre non rinfrescata
  • 40 ml di vino bianco
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 100 g di farina 0
  • 1 cucchiaino di sale
  • una manciata di semi di finocchio

…………………………

COME SI FA:

  1. Tirate fuori dal frigorifero la pasta madre. Pesatene 100 grammi e mettetela in una ciotola. Riponete la rimanente in frigorifero.
  2. Aggiungete il vino nella ciotola e iniziate a spezzettare la pasta madre con una spatola di silicone o con un cucchiaio di legno. Mescolate finché la pasta madre non si sarà sciolta completamente.
  3. Aggiungete l’olio evo e mescolate ancora.
  4. Aggiungete quindi la farina ed infine il sale. Iniziate a mescolare con la spatola di silicone. Quando l’impasto sarà troppo duro per lavorarlo con la spatola, rovesciatelo sulla spianatoia e impastate con le mani.
  5. Mettete i semi di finocchio nella ciotola. Rimettete l’impasto nella ciotola e fate in modo che i semi di finocchio si incorporino nella maniera più uniforme possibile.
  6. Quando i semi si saranno incorporati nell’impasto, potete riprendere a impastare sulla spianatoia. Prosegute fino ad ottenere un impasto elastico e omogeneo.
  7. Prendete un pezzo dell’impasto e con le mani fate un piccolo serpentello del diametro di circa un centimetro. Tagliatelo in pezzetti di circa 4 centrimetri. Date la forma del tarallo. Ovviamente le dimensioni possono essere variate in base alla grandezza di tarallo che si vuole ottenere. Agite un po’ ad intuito. L’importante è che i taralli abbiano più o meno tutti la stessa dimensione per evitare che alcuni si brucino e altri rimangano poco cotti. Proseguite quindi fino a terminare l’impasto.
  8. Sistemate i taralli sulla leccarda rivestita di carta da forno. Cuocete in forno già caldo a 180 gradi per mezz’ora o comunque fino a doratura.

PROCEDURA PER IL RINFRESCO DELLA PASTA MADRE

  1. Pesate la pasta madre che vi avranno regalato (es. 100 g)
  2. Mettetela in una ciotola. Aggiungete acqua in quantità pari alla metà del peso della pasta (es. 50 g)
  3. Mescolate finché la pasta non si sarà sciolta nell’acqua
  4. Aggiungete la farina in quantità pari a quella della pasta (es. 100 g)
  5. Impastate prima con un mestolo e poi con le mani fino ad ottenere un panetto
  6. Rimettetelo nella ciotola e lasciate lievitare per circa 4 ore o comunque fino a quando la pasta non avrà triplicato le sue dimensioni
  7. Prendete la pasta madre che vi serve per la ricetta che avete intenzione di preparare. Riponete la pasta rimanente in un barattolo di vetro coperto da pellicola alimentare e conservate in frigo.

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