Cupola di mandorlaccio con crema di ricotta e coulis ai frutti di bosco. Le pulizie di primavera, bilanci e progetti

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Oggi a casa Chiaramella prepariamo una ricetta tutta nuova e tutta inventata: la cupola di mandorlaccio con crema di ricotta e coulis ai frutti di bosco.

Non so se anche voi ve lo ricordate, ma qualche tempo fa Laura Pausini e James Blunt cantavano una canzone molto carina che si intitolava “Primavera in anticipo”. Di recente mi è capitato di pensarci…alla primavera in anticipo intendo. Se guardo fuori dalla finestra non si può proprio dire che la primavera sia arrivata! Freddo, pioggia, atmosfera grigia.

In realtà la primavera sembrerebbe però essere arrivata a casa mia. Non nel senso che sono impazzita, ho messo il riscaldamento a trenta gradi e mi aggiro in maniche di camicia sentendo canzoni caraibiche e sorseggiando cocktail alla frutta con l’ombrellino. Semplicemente nel senso che mi è presa una certa smania di fare pulizie. Dico “una certa” perchè putroppo la smania non comprende tutti gli ambiti. Per esempio non comprende la casa, che invece ne avrebbe di certo bisogno. Fino ad ora la febbre delle pulizie ha riguardato la scrivania dell’ufficio, i tre cassetti della suddetta scrivania (il terzo, quello che praticamente non uso mai, a momenti aveva i funghi) e il mio amatissimo blog.

Nel fare ordine non ho mancato di fare guai…per esempio ad un certo punto ho cancellato tutti i file multimediali e quindi ho dovuto ricaricarli tutti…non vi dico che ansia! sembravo una pazza isterica!

Però questo lavoro mi è stato utile per fermarmi un attimo, guardare la strada percorsa, rigirarmi e puntare lo sguardo verso nuovi obiettivi. Dal 15 novembre, data di nascita di IoeChiaramella, ad oggi ho pubblicato 17 post. Non sono moltissimi, così come 4 mesi di attività non sono tanti. Però è bello pensare a quello che sono riuscita a fare in questi mesi. Gurdandomi indietro ho capito che questo blog è proprio indissolubilmente legato a me, alla mia personalità, al mio modo di vedere la vita e mi rispecchia fedelmente.

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A volte sono stata ironica, altre volte un po’ più riflessiva e tristarella. A volte sono riuscita a cogliere la bellezza dei piccoli momenti di felicità. Altre volte ancora ho guardato il mondo intorno a me e ho pensato di dover dire qualcosa, sia pure a modo mio. In alcuni casi ho anche viaggiato, stando seduta in poltrona. Ho provato nuove esperienze e mi sono fatta delle domande. Caspita ragazzi!!! Non è mica poco!!!

Anche le mie ricette sono state diverse: alcune inventate da me, altre per le quali ho preso spunto da cuochi più esperti. Altre ancora mi sono state “suggerite” da altri bravissimi foodblogger, alcune, infine, da amici e conoscenti. Anche gli spunti per le ricette sono stati diversi: momenti, pensieri, necessità.

Insomma. Mi sento di dire, senza alcuna indulgenza, che i bilanci non possono che essere positivi. Sarà anche poco quello che ho fatto, ma lo ho fatto tutto con le mie mani! Anche, a volte, con la fatica di conciliare il blog con tutto il resto.

E veniamo ai progetti. Indubbiamente molte cose vanno migliorate. Vorrei cucinare di più, avere più idee, fare delle foto migliori, avere una attrezzatura migliore per fare delle foto migliori. E allestire dei set più belli e avere sempre più amici che vogliano seguirmi, chiacchierare di cibo e pasticciare insieme a me. Piano piano ci sto lavorando.

Per tutto quanto sopra ho deciso che oggi è il momento giusto per festeggiare. Perchè la primavera comunque si avvicina, perchè si avvicina anche la Pasqua che segna comunque un momento di rinascita e rinnovamento, perchè avevo in mente un dolce che simbolicamente sembrava traghettarmi dolcemente dal Natale alla Pasqua, dall’inverno alla primavera.

Ed eccomi dunque al dolce di oggi, che merita due parole. A Natale mia mamma mi aveva portato un dolce tipico del mio paese, il mandorlaccio. La storia del mandorlaccio è interessante: un bel giorno un noto pasticcere del paese (Giuseppe Berardi) ha ritrovato una ricetta di sua nonna, la ricetta di un dolce fatto essenzialmente di mandorle, miele e uova. Ha quindi deciso di rivisitarlo e di produrlo nella sua pasticceria. Oggi anche le altre pasticcerie della città lo producono, ma la ricetta viene tenuta segreta, o almeno così pare. Si tratta quindi di un dolce confezionato ma comunque artigianale. Ecco perchè il mandorlaccio (il link vi rimanda al sito della Pasticceria Berardi) è riuscito a giungere indenne da Natale a oggi. E del resto in generale è risaputo che i dolci di mandorle riescono a conservarsi abbastanza a lungo.

Proprio perchè si avvicina la bella stagione, ho pensato di utilizzare il mandorlaccio per una preparazione non certo più leggera ma sicuramente più fresca, più primaverile appunto. Lo ho quindi utilizzato come copertura per una cupola composta da pasta bisquit, crema di ricotta con un strato di coulis di frutti di bosco. Il dolce della crema si sposa perfettamente con l’acidulo dei frutti di bosco e con il leggermente amaro del mandorlaccio oltreché con le mandorle tostate con cui ho ricoperto la superficie di panna montata. Avevo paura di osare troppo. Invece devo dire che sono pienamente soddisfatta. Mi sento proprio sicura nel suggerivi questo dolce. Ovviamente, se non trovate il mandorlaccio, potete sicuramente usare dell’altra pasta bisquit o giocare di fantasia utilizzando un altro dolce alle mandorle di vostro piacimento.

E allora, con tre giorni di ritardo, buon complemese a IoeChiaramella e buon appetito a tutti voi!!! Eccovi quindi la ricetta della cupola di mandorlaccio con crema di ricotta e coulis ai frutti di bosco.

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Cupola di mandorlaccio con crema di ricotta e coulis ai frutti di bosco

…………………………

INGREDIENTI (per uno stampo di diametro 20 e altezza 10) (per circa 10 persone):

  • un mandorlaccio da 500 g
  • una tazzina di rum

Per la pasta bisquit:

  • 3 uova
  • 1oo g di farina
  • 100 g di zucchero
  • mezza bustina di lievito chimico 

Per la crema di ricotta:

  • 300 g di ricotta di pecora
  • 150 g di panna da montare
  • 150 g di zucchero al velo
  • la superficie di copertura del mandorlaccio a pezzetti

Per la coulis di frutti di bosco:

  • 300 g di frutti di bosco (freschi o surgelati)
  • 50 g di zucchero semolato

Per la copertura:

  • 150 g di panna da montare
  • 50 g di zucchero al velo
  • 100 g di mandorle tostate

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COME SI FA:

  1. Mettete a sgocciolare la ricotta in uno scolapasta.
  2. Togliete il mandorlaccio dalla sua confezione. Quindi staccate delicatamente con le mani il rivestimento di mandorle e cioccolato biano che ricopre il dolce. Mettete i pezzettini di rivestimento in una ciotola e conservate in frigo fino al momento dell’utilizzo.
  3. Inumidile leggermente lo stampo e foderate con pellicola per alimenti. Tagliate a fette il mandorlaccio facendo attenzione a non farlo sbricciolare. Rivestite lo stampo con le fette di mandorlaccio. Premete bene con le mani. Essendo un impasto di mandorle tende facilmente ad appiattirsi. Spennellate le fette di mandorlaccio con il rum.
  4. Preparate la pasta bisquit. Montate nella planetaria o con un frullino le uova con lo zucchero, la farina e il lievito. Foderate con carta da forno una leccarda o una teglia da forno rettangolare. Versatevi sopra l’impasto, livellatelo con una spatola dandogli una forma rettangolare. Cuocete nel forno già caldo a 180 gradi per 10 minuti. Tiratelo fuori dal forno e fatelo raffreddare. Staccatelo dalla carta da forno e tenetelo coperto con un panno umido fino al momento dell’utilizzo.
  5. Prepatate la coulis di frutti di bosco. Mettete sul fuoco una padella. Versateci lo zucchero e i frutti di bosco. mescolate a fuoco basso finchèlo zucchero non si sarà sciolto e i frutti ridotti in crema. Quindi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Prendete un colino a maglie trette e filtrate la crema per eliminare tutti i semini dei frutti di bosco. Mettete la coulis in una ciotola e riponete in frigo fino al momento dell’utilizzo.
  6. Preparate la crema di ricotta. Prendete la ricotta e setacciatela con un colino a maglie strette. Amalgamatela poi con 100 g di zucchero a velo. Mettete da parte. Montate tutti i 300 g di panna con 100 g di zucchero a velo. Prendete metà della panna montata e aggiungetela alla ricotta mescolando dall’anto in basso. Prendete, infine, i pezzetti di copertura del mandorlaccio e aggiungeteli alla crema mescolando delicatamente.
  7. Procedete ad assemblare il dolce. Riprendete lo stampo che avevate già foderato con le fette di mandorlaccio imbevute di rum. Versate una parte della crema di ricotta. Livellate. Tagliate la pasta bisquit a strisce e sistematile sulla crema fino a create uno strato. Spennellate con il rum. Qui ndi versate sullo strato di pasta bisquit la coulis di frutti di bosco. Livellate. create un altro strato di pasta bisquit. Spennellate con il rum. Versate la crema di ricotta rimanente. Create un ultimo strato di pasta bisquit. Spennellate con il rum. Accertatevi che lo strato di mandorlaccio di rivestimento sia allo stesso livello dell’ultimo strato di pasta bisquit. Se è più basso aggiungete uno striscia di pasta bisquit. Se è più alto, livellate tagliando l’eccedenza con una rotella. Mettete un piatto sull’ultimo strato e coprite con un peso. Lasciate riposare una notte in frigo.
  8. La mattina mettete il dolce in freezer. Vi aiuterà a guarnirlo meglio. Nel frattempo  tostate le mandorle e tritritatele in maniera grossolana. Quindi liberate il dolce dallo stampo, capovolgendolo delicatatmente. Copritelo con la panna montata, aiutandovi con una spatola. Versate le mandorle a pezzetti sul dolce assicurandovi che aderiscano uniformemente a tutta la superficie. Conservate in frigo fino al momento di servire.

4 Comments

  1. Accidenti che bel lavoro che hai fatto con questo mandorlaccio! Fa sempre bene guardarsi indietro, che è anche un po’ guardarsi dentro, e trovare nuova carica per andare avanti! Evviva i primi 4 mesi di blog, se questo è l’inizio non oso immaginare il seguito! 🙂

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  2. Quando ho iniziato a scrivere nel blog ho fatto la stessa cosa che ha fatto tu, ad un certo punto mi sono guardata indietro, fondamentalmente per guardare avanti. Serve tantissimo, soprattutto se si vuole capire meglio gli obiettivi a cui mirare. Senza fretta, almeno per me, ma con precisione.
    E questa cupola è un ottimo esempio di crescita: prendere un prodotto e trasformarlo in un ingrediente è un ottimo esercizio… Clap, clap a te!

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