
“Il vero artista è quello che, comunque lo dica, dice tutto se stesso”
Spot rassegna film LaEffe tv
“La forma, dunque…ma dovrei dire piuttosto il ritmo: il ritmo in senso cinematografico…collegamenti delle parti fra loro. Tempéte, Dolce, dolcezza e tragedia.”
Irène Némirovsky
Oggi a casa Chiaramella prepariamo dei tortelli di zucca con sfoglia al cacao.
E comunque, secondo me, alla fine di questo post, molti di voi diranno “… questa è veramente folle…”. Lo so…spesso lo penso anch’io. Però…seguitemi solo un attimo. Vi è mai capitato di pensare che con un piatto si possa rappresentare/collegare/richiamare una idea…? non una sensazione (tipo il ricordo dell’infanzia, l’odore dell’autunno, cose così) ma proprio un’idea, un concetto, un ragionamento.
Ecco: io ultimamente mi ritrovo spesso a pensare che questo sia possibile. In fondo, se ci pensate, gli artisti a volte riescono a rappresentare un’idea con il proprio linguaggio espressivo…Ora: io ovviamente non mi sento un’artista. Però posso dire che la forma espressiva che più mi si confà è cucinare.Perciò, se devo dire qualcosa, forse il modo giusto è dirlo cucinando.
Eccomi quindi al tema di oggi. Tanto per iniziare con una cosa leggera leggera…oggi parliamo del bene e del male. Però un attimo. Non vi spaventate. Contestualizziamo. Altrimenti potrei continuare a discettare fino a Natale, con voi che nel frattempo fuggite a gambe levate da questo post…

Qualche tempo fa ho visto un film… “La suite francese”. Vi consiglio assolutamente di vederlo. Io non pensavo mi avrebbe colpita così. E invece…In poche parole e senza addentrarmi nella trama (anche perchè, se decideste di vederlo, vi rovinerei tutto il piacere), è una storia ambientata in un paesino francese ai tempi della invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale. Il fulcro della storia è la passione che nasce tra una francese e un tedesco. Ma in realtà succedono anche altre cose. L’intreccio è molto più articolato e, soprattutto, psicologicamente molto più sottile.
Considerate che l’autrice del libro da cui è stato tratto il film (Irene Nèmirovsky) era una ebrea che è morta ad Auschwitz nel 1944, lasciando incompiuta un’opera che doveva essere parecchio più lunga. Questo per dirvi che probabilmente la sua conoscenza così profonda degli stati d’animo le derivava anche da quello che vedeva attorno a sè, da esperienze di vita che è riuscita a rendere con una chiarezza impressionante.
Le mie riflessioni sono state tante. Tipo che l’animo umano è profondamente mutevole. Che la linea di demarcazione tra il bene e il male è in continuo movimento. Che quella linea varia in base al momento e in base alle circostanze. Che non si può mai dire con certezza cosa è bene e cosa è male e soprattutto chi sono i cattivi e chi sono i buoni. Che chi semina dolore deliberatamente ne riceverà altrettanto. Che nella tragedia può insinuarsi la dolcezza e nella dolcezza può insinuarsi la tragedia.
E a questo punto è ovvio che starete pensando: ma adesso che diamine c’entrano i tortelli di zucca??? Eh…nella mia testa malata c’entrano. Il cacao amaro della sfoglia: l’amaro del dolore, della tragedia, del male… Il dolce della zucca: la dolcezza, il bene…
E allora vi lascio così…immaginandovi fermi lì, intenti ad gustare lentamente i sapori contrastanti ma perfettamente equilibrati del cacao e della zucca, pensando al dolce e all’amaro, al bene e al male e al loro inspiegabile ma quasi felice connubio…che ci ricorda tanto la incomprensibile confusione dell’animo umano. Eccovi quindi la ricetta dei tortelli di zucca con sfoglia al cacao.

Tortelli di zucca con sfoglia al cacao
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INGREDIENTI per 4 persone (o 2 se siete molto affamati)
Per la sfoglia:
- 150 g di farina 0
- un filo di olio evo
- 50 g di cacao amaro
- 2 uova intere
Per il ripieno:
- 300 g di zucca
- 50 g di parmigiano grattugiato
- 1 scalogno
Per il condimento:
- 50 g di burro
- una manciata di foglie di salvia
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COME SI FA:
- In una ciotola mescolate la farina bianca con il cacao amaro. Versate sulla spianatoia, formate un incavo e versateci dentro le uova e l’olio evo. Iniziate a sbattere le uova con la forchetta incorporando pian piano la farina dai bordi. Impastate energicamente fino ad ottenere un panetto sodo e liscio. Fatelo riposare per 30 minuti coperto da un piatto.
- Scaldate il forno a 200 gradi. tagliate la zucca a fette. Rivestite con carta da forno una teglia e sistemateci dentro le fette di zucca con lo scalogno affettato sottilmente. Salate e cuocete finchè la zucca non sarà tenera. Togliete dal forno e fate raffreddare.
- Frullate la polpa di zucca. Aggiungete il parmigiano. Regolate di sale.
- Stendete la pasta su di un piano di lavoro leggermente infarinato in rettangoli dello spessore di 2 o 3 millimetri. Distribuite lungo la parte laterale della sfoglia piccole porzioni di ripieno lasciando tra una porzione e l’altra lo spazio di un dito. Ripiegate la sfoglia e ritagliate i ravioli.
- Lessate i ravioli in acqua bollente e salata. Scaldate in una casseruola il burro. Appena il burro inizia a spumeggiare, aggiungete le foglie di salvia e lasciate insaporare per alcuni minuti. Quando i ravioli saranno pronti (all’incirca dopo 7-8 minuti), scolateli e conditeli con il sugo, anche versandoli nella cassaruola. Suddividete in piatti fondi e cospargete con il parmigiano. Servite subito.
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